Mai più Hiroshima e Nagasaki – meditazioni pubbliche sulle prime tragedie nucleari

Cerimonie, letture, canti e meditazione Intorno al simbolo della pace
Venerdì 6 agosto 2021 – a partire dalle ore 21

piazza Castello – fronte Palazzo Madama – Torino

  • Ricordiamo le vittime delle bombe atomiche
  • Ribadiamo il nostro NO alle armi nucleari
  • Chiediamo all’Italia di ratificare il trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio di quest’anno

A 76 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone, assistiamo ad un inquietante ritorno di interesse per le armi nucleari unito ad un’escalation dei conflitti tra potenze nucleari. Attualmente gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, la Russia, l’Inghilterra, India, Israele e Pakistan sono possessori “ufficiali” di armamenti nucleari. Questi ultimi tre paesi non hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare, che dovrebbe in teoria regolamentarne e limitarne lo sviluppo. Diversi altri paesi stanno compiendo tentativi di dotarsi di armi nucleari o si stanno dimostrando interessati.
In Italia sono custoditi diversi ordigni atomici, nelle varie basi Nato disseminate sul territorio.
Poiché l’esistenza stessa delle armi nucleari è universalmente riconosciuta come una terribile minaccia per la stessa sopravvivenza del genere umano, ICAN, l’organizzazione internazionale che ha promosso il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2017
La questione del riarmo nucleare si pone nel contesto di un aumento generalizzato della violenza come metodologia d’azione: la violenza è sempre più accettata come metodo di risoluzione dei conflitti, siano essi personali, sociali o politici, dalle relazioni tra i singoli al livello internazionale.
Continua, anche se lenta, la crescita delle spese militari nel mondo: il totale è di 1.740 miliardi di dollari. La sola Italia ha usato per spese militari 28.417 milioni di dollari nel 2017 .
Occorre invertire la rotta, chiediamo investimenti nei settori della salute, dell’educazione, del lavoro e dell’ambiente invece che in quello militare.
Per queste ragioni chiediamo al nostro governo di lavorare perché queste armi siano ripudiate e di attivarsi perché vengano ovunque abolite; in questo contesto chiediamo che l’Italia ratifichi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, in coerenza con l’art.11 della nostra Costituzione

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